Aristotele: L'Uomo è l'animale parlante

"...Perciò è chiaro che l’uomo è un animale più socievole di qualsiasi ape e di qualsiasi altro animale che vive in greggi. Infatti, secondo quanto sosteniamo, la natura non fa nulla invano, e l’uomo è l’unico animale che abbia la favella: la voce è segno del piacere e del dolore e perciò l’hanno anche gli altri animali, in quanto la loro natura giunge fino ad avere e a significare agli altri la sensazione del piacere e del dolore; invece la parola serve a indicare l’utile e il dannoso, e perciò anche il giusto e l’ingiusto. E questo è proprio dell’uomo rispetto agli altri animali: esser l’unico ad aver nozione del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto e così via..."

(Politica, in Politica e Costituzione di Atene di Aristotele)

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venerdì 16 marzo 2012

il mio "suicidio" da facebook

Come ogni mezzo o strumento messo a disposizione della gente che a seconda di come lo si utilizza cambia la sua utilità o perde il suo significato, anche Facebook può rivelarsi utile e produttivo oppure può trasformarsi in una pericolosa arma di distrazione di massa… nasce come social network per mettersi in contatto con amici, parenti o conoscenti che per vari motivi sono lontani però poi diventa strumento di controllo, spionaggio o addirittura il modo per insultare, rimproverare qualcuno, perdendo il valore del dialogo e riducendosi a semplici topic che diventano frecciate indirette…

Di tutto alla fine da uso se ne fa abuso…ecco alcuni motivi per cui sono arrivata ad odiare questo social network dal profondo del cuore e a liberarmene prontamente… benché molto spesso mi senta quasi “fuori dal mondo” dato che ormai sei un’aliena se “non stai su fb” come fai “a organizzarti con gli amici per la serata, a sapere notizie dell’univ, a socializzare”, ma stiamo impazzendo? E il telefono perché esiste? È questo che mi porta a scocciarmi delle cose…l’abuso, la nausea...


Facebook è questo ormai:
• richieste di amicizia da parte di gente che apparentemente non conosci (né ti conosce) e che si guarda bene dall’aggiungere due righe per farti capire chi diavolo sia,però poi ti incontra per strada e finge di non vederti;
• richieste di amicizie di falsi contatti di persone che realmente conosci ma vuole farsi i fatti tuoi in comodo anonimato;
• se un ipotetico pinco pallino decide di non iscriversi su Facebook subito parte il gruppo pubblico “Quelli che vogliono Pinco Pallino su Facebook” infarcendolo di sue fotografie;
• Poi le applicazioni intelligenti che possono sfregiare la pagina personale con messaggi del tipo “Il tuo amico X ha risposto alla domanda se faresti sesso ECC ECC. Clicca qui per sapere cosa ha detto“. Ma per favore;
• Convincere i polli del fatto che, raggiungendo un milione di adesioni ad un gruppo di Facebook, si possano diminuire gli stipendi di parlamentari e senatori, si possa dire no al nucleare o magari si possa addirittura ottenere la pace nel mondo;
• Poi ci sono quelli che, semplicemente aderendo ad un gruppo, credono di poter trovare il proprio sosia, scoprire a quale celebrità somiglino, inviare sms gratis, sbirciare in tutti i profili senza dover richiedere l’amicizia, sapere chi visita la propria pagina, attivare una fantomatica videochat o addirittura guadagnare dei soldi;
• Ancora…ci sono molti che pensano che Internet è Facebook, riducendo le infinite potenzialità della rete ad un social network di spionaggio;
• E infine l’ultima frontiera della rottura di coglioni: l’uso (ed abuso) dei tag di Facebook per costringerti,tramite gli amici in comune,ad avere un’informazione forzata, a vedere una foto o, peggio ancora,a leggere un insulto.


Ma in tutto questo ci chiediamo dove sia andata a finire la nostra intelligenza o la nostra cultura? Più il tempo passa e più si perdono valori importanti…ma io non ci sto e mi sono disintossicata.


Questo per spiegare a tutti quelli che ancora me lo chiedono la mia scelta di “non stare più su facebook”.
Però poi ci rifletto e penso…la colpa non è certo poi di Facebook...

Anna Rita





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