"E' buffo come i colori del vero mondo diventano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo"
Aristotele: L'Uomo è l'animale parlante
"...Perciò è chiaro che l’uomo è un animale più socievole di qualsiasi ape e di qualsiasi altro animale che vive in greggi. Infatti, secondo quanto sosteniamo, la natura non fa nulla invano, e l’uomo è l’unico animale che abbia la favella: la voce è segno del piacere e del dolore e perciò l’hanno anche gli altri animali, in quanto la loro natura giunge fino ad avere e a significare agli altri la sensazione del piacere e del dolore; invece la parola serve a indicare l’utile e il dannoso, e perciò anche il giusto e l’ingiusto. E questo è proprio dell’uomo rispetto agli altri animali: esser l’unico ad aver nozione del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto e così via..."
(Politica, in Politica e Costituzione di Atene di Aristotele)___________________________________
domenica 15 gennaio 2012
su La Gazzetta del Mezzogiorno
Riflessioni tratte dal suo libro "Il mondo come io lo vedo" -1956-
”Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo.
La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone e interi paesi perché è proprio la crisi a portare il
progresso.
La creatività nasce dall'ansia, come il
giorno nasce dalla notte oscura.
E‘ nella crisi che
nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere
superato.
Chi attribuisce le sue sconfitte e i suoi
errori alla crisi, violenta il proprio talento e
rispetta più i problemi che le soluzioni.
La vera crisi è la crisi dell'incompetenza.
Lo sbaglio delle persone e dei paesi è la pigrizia nel
trovare soluzioni.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è
routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti.
E‘ nella crisi che il
meglio di ognuno di noi affiora perché senza crisi qualsiasi vento è una carezza.
Parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire
esaltare il conformismo. Invece di questo, lavoriamo duro!
L'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla.”
Albert Einstein (1879-1955)

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