Aristotele: L'Uomo è l'animale parlante

"...Perciò è chiaro che l’uomo è un animale più socievole di qualsiasi ape e di qualsiasi altro animale che vive in greggi. Infatti, secondo quanto sosteniamo, la natura non fa nulla invano, e l’uomo è l’unico animale che abbia la favella: la voce è segno del piacere e del dolore e perciò l’hanno anche gli altri animali, in quanto la loro natura giunge fino ad avere e a significare agli altri la sensazione del piacere e del dolore; invece la parola serve a indicare l’utile e il dannoso, e perciò anche il giusto e l’ingiusto. E questo è proprio dell’uomo rispetto agli altri animali: esser l’unico ad aver nozione del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto e così via..."

(Politica, in Politica e Costituzione di Atene di Aristotele)

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martedì 18 gennaio 2011

Come potremmo capire la gioia se non esistesse la sofferenza?
Se non ci fossero moti convulsi nella nostra anima,tutto sarebbe uguale,indistinguibile,quasi...piatto.
L'essere umano è perfetto,è stato creato perfetto in tutto anche nei rapporti con se stesso...sa parlare con se stesso,si capisce,si analizza...e poi ride,piange...e più piange più poi sa ridere.
E così è anche la vita...pazza,imprevedibile,a volte dura e disonesta,ma pur sempre perfetta...
Ci da gioie ed anche dolori e spesso quello che da gioia è lo stesso che poi da dolore o viceversa.
Ah...che assurdità!
Ti svegli al mattino e pensi che tutto sia bello,il sole,la luce,il cielo,l'intero giorno a disposizione per vivere,poi succede qualcosa e...la sera...la stessa sera di quello stesso giorno che aveva quello stesso sole che tanto abbiamo ammirato ed apprezzato....ecco,quella sera sopraggiunge triste e silenziosa,una sera da dimenticare...
Ed è il silenzio...il silenzio dell'uomo che già conosce gli enigmi dell'esistenza...il silenzio di chi sa che prima o poi tutto passa...
il silenzio che ti fa apprezzare anche le lacrime!


Anna Rita
Pubblicato da Cloe

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