Aristotele: L'Uomo è l'animale parlante

"...Perciò è chiaro che l’uomo è un animale più socievole di qualsiasi ape e di qualsiasi altro animale che vive in greggi. Infatti, secondo quanto sosteniamo, la natura non fa nulla invano, e l’uomo è l’unico animale che abbia la favella: la voce è segno del piacere e del dolore e perciò l’hanno anche gli altri animali, in quanto la loro natura giunge fino ad avere e a significare agli altri la sensazione del piacere e del dolore; invece la parola serve a indicare l’utile e il dannoso, e perciò anche il giusto e l’ingiusto. E questo è proprio dell’uomo rispetto agli altri animali: esser l’unico ad aver nozione del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto e così via..."

(Politica, in Politica e Costituzione di Atene di Aristotele)

___________________________________

lunedì 17 gennaio 2011

...da "una ragazza disobbediente" di Freeman

«Aiyyo! Non strappare i boccioli!Così li sciupi!»
«Così li sciupi!» aveva ripetuto lui imitando la sua voce.
«E allora? Ce ne sono almeno duecento su quest’albero, e domani ce ne saranno altri duecento!»
Latha aveva guardato in cagnesco il grappolo di bellissimi fiori che il ragazzo aveva strappato dall’albero. Erano i suoi fiori preferiti, in tutto il loro dorato splendore, come se il sole e la luna si fossero uniti.
Lui non li aveva posati e aveva continuato a stringerli nella mano tesa, porgendoglieli.
Aveva un’aria ridicola: sembrava un eroe romantico, ma non aveva la faccia né i modi giusti.

Nessun commento:

Posta un commento