"E' buffo come i colori del vero mondo diventano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo"
Aristotele: L'Uomo è l'animale parlante
"...Perciò è chiaro che l’uomo è un animale più socievole di qualsiasi ape e di qualsiasi altro animale che vive in greggi. Infatti, secondo quanto sosteniamo, la natura non fa nulla invano, e l’uomo è l’unico animale che abbia la favella: la voce è segno del piacere e del dolore e perciò l’hanno anche gli altri animali, in quanto la loro natura giunge fino ad avere e a significare agli altri la sensazione del piacere e del dolore; invece la parola serve a indicare l’utile e il dannoso, e perciò anche il giusto e l’ingiusto. E questo è proprio dell’uomo rispetto agli altri animali: esser l’unico ad aver nozione del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto e così via..."
(Politica, in Politica e Costituzione di Atene di Aristotele)___________________________________
domenica 21 novembre 2010
"Dueño de mi destino, capitán de mi alma"..."Invictus"
"Dalla notte che mi avvolge...
nera come la fossa dell'Inferno...
rendo grazie a qualunque Dio ci sia...
per la mia anima invincibile...
la morsa feroce degli eventi
non m'ha tratto smorfia o grido...
sferzata a sangue dalla sorte..
non s'è piegata la mia testa...
di là da questo luogo d'ira e di lacrime...
si staglia solo l'orrore della fine...
ma in faccia agli anni che minacciano...
sono e sarò sempre... imperturbato...
non importa quanto angusta sia la porta...
quanto impetuosa la sentenza...
sono il padrone del mio destino...
il capitano della mia anima"
"Fuera de la noche que me cubre,
Negro como el foso de polo a polo,
Agradezco lo que los dioses pueden ser
Por mi alma inconquistable.
Cayó en el embrague de las circunstancias
No he hecho una mueca, ni grité en voz alta.
En el marco del Bludgeonings de azar
Mi cabeza está ensangrentada, pero erguida.
Más allá de este lugar de la ira y las lágrimas
Telares, pero el horror de la sombra,
Y, sin embargo la amenaza de los años
Encuentra y me hallaréis sin miedo.
No importa cómo la puerta estrecha,
Como encargado de los castigos del desplazamiento,
Yo soy el dueño de mi destino...
Yo soy el capitán de mi alma."
La frase original es de William Ernest Henley (1849 -1903), poeta, crítico y redactor inglés:
"Out of the night that covers me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.
In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.
Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.
It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul...
-William Ernest Henley-

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